SALUZZO Ospedale Civile - Ospedali d'Italia

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SALUZZO Ospedale Civile

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Le poche informazioni che ho trovato sull'Ospedale di Saluzzo  provengono integralmente dalla tesi di laurea in Architettura dell'anno 2004 di Patrizia Chierici " L'architettura assistenziale settecentesca nelle province meridionali del Piemonte sabaudo : gli ospedali di Saluzzo e Dronero" che ho trovato al link

https://webthesis.biblio.polito.it/16/


Ho provato in tutti i modi nella ricerca di un contatto diretto con l'autrice del lavoro al fine di condividere e, soprattutto,  migliorare l'informazione non solo del singolo ospedale ma anche degli altri citati nel lavoro, ma non trattati. Trattandosi, per ora, della versione 1.0 del mio lavoro di ricerca, spero di riuscire a colmare nel tempo questo vuoto.


Fu concepito inizialmente per ospitare i poveri abili al lavoro. Il progetto fu redatto dall'architetto monregalese Francesco Gallo che visitò il sito e fornì un disegno purtroppo andato perduto. La realizzazione del nuovo edificio fu dilatata nel tempo e ostacolata soprattutto dalla mancanza di finanziamenti, tanto che il cantiere riprese solo nel 1751, ma nel 1755 l'ospedale non risultava ancora completato. La nuova costruzione fu terminata solo in parte nel 1756 e, a causa delle pessime condizioni in cui si trovava il vecchio Ospedale, si decise di abbandonare l'idea dell'Ospizio per i poveri. Così nel 1757 nel nuovo edificio vennero trasferiti i malati, diventando "Ricovero dei poveri ammalati onde si chiama Ospedale nuovo". Nel frattempo, fu concepito un nuovo progetto per ampliare l'edificio con l'intenzione di inserirvi l'ospizio di carità, secondo l'idea del Gallo. Venne pertanto contattato il conte Nicolis di Robilant, che firmava un disegno databile tra la fine del 1755 e l'inizio dell'anno successivo che tuttavia non fu mai realizzato. In quel periodo il piano terra ospitava le attività manifatturiere, cantine e depositi; altri ambienti di servizio erano sistemati nel cortile. Accanto all'atrio era posto il locale destinato all'infermeria degli uomini, superiormente alla quale si trovava l'infermeria delle donne nel pieno rispetto della divisione dei sessi. Il Nicolis di Robilant di Robilant identificava la "...già esistente manica dell'Ospedale" ideata dal Gallo, e concepiva un imponente edificio sviluppato intorno a due cortili separati da un corpo centrale destinato ad ospitare un ampio ingresso e la cappella, cui si accedeva anche dall ' esterno. Gli spazi destinati al reparto maschile e a quello femminile erano divisi specularmente dalla manica centrale contenente la chiesa ad impianto rettangolare . Nel corpo di fabbrica si inseriva in posizione centrale la cucina che fungeva da elemento di separazione dei vani destinati ai servizi. Il corpo di fabbrica di levante è stato in parte demolito negli anni ottanta del secolo scorso per far posto all'edificio attuale. Solamente la testata in affaccio su via Spielberg conserva la volumetria settecentesca ideata da Francesco Gallo.

Naturalmente se chi legge ha notizie e/o contatti da suggerire non esiti da inviarne comunicazione alla email :

ospedaliditalia@gmail.com


Ogni concreto aiuto ricevuto verrà poi riportato nella scheda di presentazione





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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